Lo Stretto di Messina, chiamato nell'antichità Stretto di Scilla, Fretum Siciliae o Faro di Messina, è un braccio di mare che collega il Mar Ionio con il Mar Tirreno, e separa (sia pur marginalmente) la Sicilia dalla Calabria, quindi dall'Italia peninsulare e dal continente.
Nel tratto più stretto (a nord) è largo circa 3,2 km, e si trova alle coordinate 38°09' N 15°36' E
Lo Stretto di Messina è un braccio di mare a forma di imbuto che collega il mar Ionio a sud al Tirreno a nord. La larghezza dello stretto varia da un massimo di circa 16 km (all'altezza di Capo d'Alì in Sicilia e Punta Pellaro in Calabria) fino a un minimo di circa 3 km fra Capo Peloro in Sicilia e Torre Cavallo in Calabria. Una distanza simile separa Pezzo da Ganzirri; in quel punto, lo stretto ha un profondità di 72 m (mentre in altri punti si toccano i 2000 m).
Lo Stretto è caratterizzato da forti correnti, che insieme al fenomeno (qui piuttosto frequente) della Fata Morgana hanno contribuito a farne un luogo importante della mitologia greca e classica; Omero immaginò che due creature mostruose, Scilla e Cariddi, si annidassero sulle sponde opposte, pronte ad avventarsi sulle navi di passaggio. Le stesse correnti fanno dello Stretto un ecosistema molto peculiare, in cui trovano il proprio habitat specie animali e vegetali uniche per il Mediterraneo. Altrettanto peculiare è il movimento di masse aeree al di sopra dello Stretto, che rappresenta una rotta privilegiata seguita dalla maggior parte degli uccelli migratori.

Le due province che si affacciano sullo Stretto (Provincia di Messina e Provincia di Reggio Calabria) hanno di recente stipulato un protocollo d'intesa per formare l'Area Metropolitana Integrata dello Stretto, un progetto che tenderà a creare sulle due sponde la metropoli Città dello Stretto.
Sullo stretto si affacciano i seguenti comuni suddivisi per regione:
Calabria:
Reggio Calabria
Scilla
Villa San Giovanni
Sicilia
Messina